Con la nuova Volvo L260H il guadagno ad ogni carico per l'Italcave 2000 è assicurato
Siamo orgogliosi di essere la prima azienda in Italia ad aver usufruito delle prestazioni garantite dalla pala L260H che ci ha consentito di aumentare la produttività in cava - anche nelle applicazioni più impegnative - grazie alla sua potenza, alla componentistica all’avanguardia e alle tecnologie evolute di cui è dotata.
Italcave 2000 è un’azienda che, fondata da Amedeo Passerini (1937-1992), opera da quasi mezzo secolo nel territorio canturino e comasco, in particolare nel settore estrattivo (cava di ghiaia e sabbia).
Il sito di Cucciago (Co), che vanta una superficie di circa 350.000 m2, impiega oggi una trentina di persone, tra addetti diretti e indiretti, e svolge la sua attività in molteplici settori: aggregati di cava, materiali provenienti da recupero e trattamento delle demolizioni, scavi e movimento terra, riempimenti, trasporti di materie, demolizioni civili e industriali.
L’offerta di prodotti e servizi alle imprese edili - dice Stefano Passerini, titolare della società comasca - è, per quanto attiene il settore specifico, piuttosto ampia e in tale direzione si opererà anche per il futuro, per dare valore e qualità alla presenza sul mercato locale e non”. L’attività di demolizioni, sia civili che industriali, completa la gamma dei servizi edili, unitamente ai prodotti di cava e ai calcestruzzi.
Per movimentare i materiali all’interno della cava - sia per quanto riguarda il carico di camion e dumper che per l’alimentazione degli impianti – l’azienda si affida ad una squadra di quattro pale gommate che comprende la Volvo L260H, il primo modello di questa generazione introdotta in Italia all’inizio del 2019.
“Costruita per far fronte alle crescenti richieste del settore - spiega Lino Cattaneo, funzionario commerciale di Volvo CE Italia - questa macchina da 35t è progettata per applicazioni pesanti ed è stata aggiornata con le più recenti tecnologie. Se confrontata con la versione precedente, le sue caratteristiche parlano da sole: offre una produttività superiore del 15% e - grazie a un interasse più lungo di 50 mm, a una distribuzione ottimale del peso sul telaio anteriore e a un nuovo disegno del braccio - consente di utilizzare benne più capienti. Queste sono solo alcune delle caratteristiche che hanno convinto Italcave 2000, azienda sempre attenta alle innovazioni, ad acquistarla”.
La L260H è dotata di un motore D13 Stage V in grado di erogare una potenza superiore del 6% e una coppia più elevata del 5% rispetto alla L250G.L’impianto idraulico di nuova generazione, poi, è stato progettato per offrire una rispondenza superiore dell’attrezzatura e migliorare la velocità di sollevamento e abbassamento del braccio,
Efficienza nei consumi e tecnologia: questi sono due pilastri su cui si basano i criteri di valutazione e acquisto di Italcave 2000. “Si è riscontrato un aumento nell’efficienza dei consumi fino al 10%”, evidenzia Giuliano Frison, operatore con alle spalle oltre 25.000 ore di lavoro sulle pale gommate, il quale aggiunge che “l’impianto idraulico di nuova generazione consente di risparmiare la potenza della pompa per l’utilizzo di altre funzioni, attraverso la riduzione della portata dell’olio idraulico durante le fasi di abbassamento e scarico della benna.
Il nuovo freno di stazionamento a secco elimina la perdita di resistenza causata dal freno a dischi in bagno d’olio. Oltre a ciò, l’aggiornamento della tecnologia OptiShift ha consentito di integrare la funzione brevettata da Volvo “RBB” (Reverse By Braking) con un nuovo convertitore di coppia con funzione lock-up, per ottenere una trazione diretta tra il motore e il cambio e ridurre in modo significativo il consumo di carburante.
“L’efficienza dei consumi è stata migliorata anche grazie al sistema FAPS (Fully Automatic Power Shift)”, aggiunto Lino Cattaneo. “Esso provvede a selezionare il rapporto ottimale per un perfetto abbinamento tra motore e velocità di marcia. La L260H è inoltre equipaggiata con il pedale ECO, elemento introdotto da Volvo che consente di lavorare in modo più economico applicando una forza meccanica contraria quando viene utilizzato in modo eccessivo l’acceleratore”.
Fonte:
https://www.volvoce.com
https://constructionequipmentmag.it